Questo seme magico, antico e salutare per le sue caratteristiche organolettiche, viene usato molto in cucina. Appena pensiamo al sesamo ci viene in mente il pane di Gerusalemme, il famoso kaak di Al Quds, tanto che nessuno può visitare Gerusalemme senza assaggiarlo. Infatti gli stessi abitanti della città dicono: “È come se non l’avessi visitata, se non hai mangiato il kaak della città”.
Perché non è un semplice pane, è un simbolo ereditato dagli antenati. Questo è testimoniato dai forni tradizionali “ الفرن العربي”, come il forno Abusneneh la cui esistenza risale a circa 100 anni fa, che è diventato meta dei turisti, pellegrini, lavoratori e gli abitanti della città: tra le sue pietre ci sono i racconti della gente del posto che, nonostante l’occupazione israeliana miri a distruggere i luoghi storici arabi, esaltano ogni aspetto della città che enfatizza l’appartenenza alla Palestina.
Il sesamo si usa come seme soprattutto nel pane, ma è anche il prodotto principale da cui ha origine la tahine che è un ingrediente indispensabile in vari piatti palestinesi, freddi e caldi, ma anche nei dolci.
Dal sesamo si ricava anche il prezioso omonimo olio che, nonostante il suo sapore forte e particolare, si usa nella preparazione di alcuni piatti e dolci. Almeno a casa mia, a Hebron, mia madre ha sempre aggiunto l’olio di sesamo sul riso che usava per riempire gli ortaggi, ma lo usava anche nella preparazione di alcuni dolci.
Storicamente è sempre stato utilizzato nella medicina popolare, da migliaia di anni, anche dai Faraoni in Egitto. Gli scienziati hanno trovato dei disegni che riportano il nome shemshem شمشم (sesamo) nella tomba di Ramsete III e hanno confermato che i faraoni coltivavano il sesamo e utilizzavano l’olio nella cucina, nella medicinale e nella cosmesi. Attualmente l’olio di sesamo si usa ancora nella medicina popolare per curare l’asma, le ustioni, ecc.
Nella cultura palestinese è indispensabile nello zaatar (un misto di timo, spezie e sesamo, appunto), che noi palestinesi mangiamo ogni mattina in qualsiasi stagione con olio d’oliva e un pezzo di pane; e in numerosi tipi di biscotti, dolci e salati, tra cui i barazeq.
I biscotti con il sesamo si chiamano barazeq.
INGREDIENTI:
250 g di farina 0
125 g di burro di buona qualità
75 g di zucchero
50 g di acqua
1/4 di cucchiaino di lievito per dolci
1/2 cucchiaio di anice macinato
1/2 cucchiaio di finocchio macinato
GUARNIZIONE:
25 g di zucchero
50 g di miele
250 g di sesamo
Pistacchio a piacere
PROCEDIMENTO:
Mescolate bene la farina, il lievito, le spezie con il burro morbido. Diluite lo zucchero nell’acqua e aggiungetela piano piano all’impasto. Incorporate bene e lasciate a riposare 15 minuti. Adesso che è caldo meglio se in frigo, perché l’impasto risulterà più morbido.
Nell’attesa, mescolate il miele, lo zucchero e il sesamo tostato.
Con l’impasto fate delle piccole palline, passatele sul pistacchio e poi sul sesamo, premendo leggermente per ottenere la forma finale.
Appoggiate i biscotti su una teglia munita di carta da forno e infornate a 170°C per 12 minuti circa.
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